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Nota unitaria CGIL CISL UIL FIALS

Ci abbiamo provato in tutti i modi, anche rendendoci disponibili ad incontrare la Direzione Generale ASL AL.

Il risultato? Solite risposte vaghe ed assoluta NON disponibilità ad assumere personale per mettere in sicurezza i presidi ospedalieri della provincia.

Antefatto. La graduatoria di personale OSS è in scadenza, CGIL, CISL, UIL e FIALS chiedono a gran voce un assunzione straordinaria di personale a garanzia del turn over e dei posti in cui ci sono gravi carenze. La visione è differente, estremamente differente. L’Azienda ci dice: non vorrete mica riempire gli ospedali di OSS? Noi rispondiamo “NON SI POSSONO LASCIARE GLI OSPEDALI VUOTI!”. Questo non vuol dire mutuare le attività del personale sanitario su un’altra figura, bensì utilizzare infermieri, tecnici, fisioterapisti etc. esattamente nel rispetto del proprio profilo. Un paio di esempi su tutti, allo stato attuale, per un paziente ricoverato in Ortopedia, durante il turno notturno, non è garantita l’assistenza propria della figura professionale dell’OSS (per l’Azienda non è necessaria, è superflua, dequalificando di fatto l’infermiere in turno di notte) e capita sovente di assistere alla presenza di n. 2 (soli) OSS durante il turno pomeridiano in una degenza ad altissimo impatto assistenziale, come lo è una medicina di 36 posti letti. Tutto questo NON è accettabile, se abbiamo una risorsa, allo stato attuale l’unica, (graduatoria OSS) va utilizzata!

Evoluzione. La Direzione Generale ASL AL convoca i Sindacati, inizialmente per il giorno 26 c.m. ed in seguito per il giorno 27 c.m. su una tematica totalmente differente, nella fattispecie come ovviare al limite contrattuale che impone di non assegnare turni di pronta disponibilità eccedenti il settimo. I sindacati si rendono disponibili alla discussione, ma non in quel giorno, chiedendo un rinvio. Risultato? Le relazioni sindacali calpestate e la richiesta ignorata. Atteggiamento gravissimo, specialmente nella pubblica amministrazione.

La Sanità è realmente un bene comune, CGIL, CISL, UIL e FIALS, non intendono scendere a compromessi su questo tema. Tagli lineari, così netti, non sono tollerabili.