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Come RSU capita di fermarsi e chiedersi se stiamo lavorando bene. Ma lavorare bene cosa vuol dire?

Come RSU capita di fermarsi e chiedersi se stiamo lavorando bene. Ma lavorare bene cosa vuol dire?

Cercare di incantare i colleghi con promesse non mantenibili, solo per fare tessere, per poi inventare motivazioni assurde per giustificare l’insuccesso? Fare i propri interessi e se avanza tempo quello dei lavoratori? O forse essere sinceri e trasparenti, non illudere nessuno con false promesse e lavorare per e con loro per ottenere il massimo possibile?

Come cislino sono fedele alla linea della trasparenza, ma ho notato che, sempre più spesso, i colleghi ascoltano solo chi gli da ragione e non chi gli dice la verità. Il problema sorge quando le altrui promesse si scontrano con la realtà e i falsi profeti iniziano ad incolpare tutti per i loro insuccessi e i colleghi scoprono che la realtà è quella che gli raccontavamo noi e che le strade da intraprendere erano altre. Per noi è bello riaccogliere i nostri figliol prodighi ma a volte è troppo tardi e non resta che limitare i danni.

In queste settimane, in piena campagna elettorale per le comunali, i colleghi (avente una simpatia politica diversa dall’attuale amministrazione) hanno chiesto una assemblea per discutere dei problemi del loro settore. Tra i problemi sollevati (settore educativo) è che i neo assunti saranno nella ex categoria D, mentre quelli presenti sono nella categoria immediatamente più bassa. Noi illustravamo il CCNL nuovo e ci impegnavamo a segnalare ai nostri coordinatori la situazione in vista del prossimo CCNL, che è già in fase embrionale, considerando che l’impatto economico per l’Ente sarebbe contenuto. Per i venditori di fumo è l’occasione per esibirsi, in sella al destriero e cinti da una bandiera blu propongono quello che la gente vuole sentire: facciamo vertenza, andiamo fino alla Corte Costituzionale!

Ma vertenza contro chi? L’Ente è obbligato ad attenersi al CCNL, quindi a chi dobbiamo “fare causa”? A noi stessi, in quanto firmatari del contratto o direttamente al CCNL? Imperturbabili procedono con la roboante dichiarazione: vertenza!!! Sotto elezioni, dopo cinque anni di confronti con l’Amministrazione nelle sedi competenti (fino alla Prefettura) senza riverberi sugli organi di stampa, a un mese dalle elezioni i lavoratori chiedono di fare una lettera da pubblicare, una lettera scritta da loro. Noi cislini siamo convinti che quella lettera verrà vista come un attacco politico, non è il momento. Proponiamo di aspettare l’insediamento del nuovo Sindaco (l’attuale non si ricandida) per aprire un tavolo di confronto, ma il cavaliere si avvolge nella sua bandiera blu e chiede di inviargli la lettera che la farà sua.

Stranamente (l’attuale Sindaco è di Fratelli d’Italia) al cavaliere di blu vestito si affianca quello ammantato da una bandiera rossa e senza neppur aver partecipato all’assemblea sottoscrive la lettera che sconfina, ampiamente, nella polemica politica. E noi cosa facciamo? Non sottoscriviamo la lettera, per coerenza e per tutelare i colleghi. In questi cinque anni quel settore è stato a rischio esternalizzazione, abbiamo lavorato per evitarlo e ci siamo riusciti; l’Amministrazione è sempre stata chiara, non esternalizziamo ma è un servizio che va ad esaurimento, quindi nessuna assunzione. Vittoria, sconfitta?

Viste le premesse è un risultato positivo, nessuno di loro vuole cambiare servizio, quindi ci riteniamo soddisfatti. Tutto questo prima della pubblicazione della lettera a firma delle segreterie provinciali di altre due sigle; adesso? L’attuale assessore e candidato vicesindaco non ha apprezzato l’attacco (tra l’altro pieno di inesattezze) e in caso di vittoria alle elezioni ci ha comunicato, verbalmente, che il problema verrà subito esaminato. Personalmente non ho buone sensazioni, temo che cinque anni di lavoro siano andati in fumo, ma vedremo. Per fare proselitismo non hanno valutato la situazione nel complesso, certo dei lavoratori sono interessati fino ad un certo punto, o forse sperano che l’Amministrazione entrante cambi i piani circa l’esternalizzazione per andare sui giornali per ergersi a difensori degli oppressi; poi pazienza se i colleghi dovranno scegliere se passare alla cooperativa o rimanere in altri uffici del Comune.

Con il nostro segretario abbiamo valutato di “rispondere” con una lettera aperta ai candidati sindaci sulle problematiche esistenti in tutti gli uffici e servizi, lettera che ha avuto riscontri positivi dai colleghi. In mezzo a questa tempesta mi contattava un collega di altro servizio, bruciato anch’egli da false promesse: non solo ha chiesto di fare la tessera ma ha dato la disponibilità per candidarsi alle prossime elezioni delle RSU.

Non è da noi il “te lo avevo detto” quindi si lavorerà con e per loro, con la faccia pulita di chi non strumentalizza le problematiche per fini personali o di bandiera.

Trasparenza, integrità e correttezza quasi sempre pagano.